Testimonianze

Ciao! Sono Indra, ho 22 anni e da qualche giorno sono volontaria del servizio civile alla comunità alloggio “Il Girasole”. In realtà le cose non sono andate come inizialmente desideravo, nel senso che avrei voluto essere inserita in un’altra struttura, meno lontana da casa mia e dove conoscevo già gli utenti e gli operatori. Solo dopo aver visitato la comunità e aver conosciuto gli ospiti ho cominciato a credere davvero che ce l’avrei fatta, perché fino a quel momento temevo di non riuscire a conciliare il fatto che abito a Vicenza, gli spostamenti coi mezzi pubblici e gli orari della comunità. Il primo incontro con il mio OLP mi ha rincuorata molto, si è dimostrato comprensivo e disponibile a venirmi incontro con gli orari, mi ha fatto visitare anche la struttura del centro diurno, mi ha presentato i suoi colleghi e gli utenti della comunità, ci siamo presi un caffè e mi ha fatto vedere la strada per andare a prendere l’autobus. Per ora sono andata in comunità solo 3 volte, dal pomeriggio alla sera. Mi sono sentita subito accolta, gli ospiti mi hanno già raccontato qualcosa di loro, qualcuno mi ha mostrato le foto dei parenti, le varie collezioni di monete e libri antichi, i quadri appesi in camera. La cosa che mi piace di più è che non serve chiedere niente, gli utenti mi raccontano quello che pensano, ed è un bel modo, questo, per entrare nella vita di una persona, in punta di piedi tra una partita a carte e una passeggiata fino al bar. E poi apprezzo moltissimo il fatto che non stanno a misurare le parole o le cose che fanno e se ti dicono una cosa la pensano davvero. E’ difficile trovare persone così vere e spontanee in giro.

Indra, Il Girasole

Sono un ragazzo di 20 anni e ho iniziato da una settimana il Servizio Civile Nazionale. Devo ammettere che all’inizio non ero molto convinto del percorso che stavo iniziando ad intraprendere, ma già dal primo giorno mi sono sentito integrato e accolto nel migliore dei modi dagli utenti e dagli operatori del centro diurno. Non ho avuto problemi a relazionarmi con gli utenti, anzi, è stato tutto molto semplice e diretto; ho avuto modo di conoscere persone diverse, condividere passioni e lunghe chiacchierate durante il laboratorio di assemblaggio. All’inizio non ho parlato molto con gli utenti, ma solo per cercare di capire le dinamiche di gruppo e per non invadere troppo i loro spazi. Poi, dal secondo giorno è stato tutto più semplice e devo anche ammettere che si scherza e ci si diverte mentre si lavora. Durante le pause e il pranzo ho avuto modo di conoscere le persone più da vicino ed entrare nella routine della struttura, non dovevo neanche iniziare una conversazione che gli utenti stessi mi venivano a cercare per parlarmi. Diciamo che mi sono adattato con molta facilità a questa nuova realtà, mi sono messo in gioco e ho avuto modo di rivalutare ancora una volta le potenzialità di ogni persona. Spero che molti altri ragazzi possano seguire questo percorso, per poter superare le barriere della diversità e mettere in gioco se stessi proprio come sto facendo io. Confido in un anno ricco di cambiamenti.

Piermattia, Il Girasole

Per me è stato un anno di grande crescita, personale e professionale. Tutto è cominciato (quasi) per caso, durante la ricerca di lavoro (sono psicologa)... ho letto il progetto SolidalMente ed è stato "amore a prima vista". All'inizio non è stato semplice integrarmi nella realtà della cooperativa e nei suoi meccanismi, ma con il tempo e i consigli preziosi delle persone che mi seguivano ho sentito che ci stavo riuscendo, e che stavo costruendo legami profondi e inscindibili, fonti di grande soddisfazione. Ho vissuto ogni momento al massimo, e sentito emozioni fortissime. Oggi che ho concluso il mio Servizio la collaborazione con la cooperativa continua, in qualità di socia volontaria, e si approfondiscono anche le amicizie con il gruppo dei miei colleghi. Insomma, questo è stato l'inizio di un viaggio che proseguirà.

Giorgia

(Non) sarà un’avventura…
Nell’iniziare questa relazione finale del servizio civile svolto nel corso di questo 2014 devo innanzitutto dichiarare la mia soddisfazione per questo anno molto ricco ed intenso, da molteplici punti di vista, sicuramente significativo e che mi ha segnato tanto, perché mi ha permesso di interfacciarmi con tante “realtà”, mondi diversi, ma comunque tutti arricchenti e densi. In conformità con la legge n. 64 del 2001 che definisce i princìpi e le finalità del Servizio Civile Nazionale, mi sono sentito veramente partecipe nel difendere la mia patria in modo non violento ma semplicemente attraverso il riferimento ai princìpi della solidarietà, della cooperazione e sentendomi in più circostanze un cittadino veramente “attivo”. Ogni giorno mi sono impegnato al massimo per cercare di onorare la mia patria, essenzialmente attraverso il sacrificio di immedesimarmi nelle situazioni che ho vissuto nell’ente presso cui ho svolto il servizio. La mia piccola “rivoluzione” interiore è stata quella di cercare di essere sempre proattivo e positivo, nonostante le difficoltà che ciascuno può avere nel suo quotidiano e quindi anche io; ho fatto questo per portare gioia alle persone che ho accompagnato lungo questo cammino e anche per ritrovare una mia spiritualità interiore, se vogliamo, un approccio alla vita e all’essere nella società che spesso molti di noi dimenticano, neanche in maniera consapevole, presi come sono dal pesante e monotono tran tran della vita. Rispolverare valori a volte sopìti e tenerli sempre o quasi presenti mi è servito tanto e credo che qualcuno possa aver beneficiato, magari indirettamente, di questo mio modo di fare e agire.

Massimo P.

…Erano già alcuni anni che mi impegnavo nel volontariato presso la Coop. Soc. Fratres…Quest’anno però ho deciso di provare qualcosa di diverso: “il Servizio Civile”, un’esperienza che richiede impegno e costanza ma che sicuramente ti dà molto. Questo mi ha permesso anche di mettermi in relazione con altre persone, con diverse problematiche. Ritengo la mia scelta un’occasione di crescita e di formazione personale che consiglio a tutti coloro che desiderano “mettersi in gioco”. Con il Servizio Civile ho compreso che l’incontro con persone diversamente abili, ha migliorato la mia vita.

Laura, Fratres

La scelta di fare Servizio Civile è stata dettata dal mio percorso “professionale”. Faccio Scienze dell’Educazione e questa esperienza per me è stata molto importante dal punto di vista formativo. Mi sono potuta mettere in gioco fino in fondo con la realtà del disagio psichiatrico. Non è stato semplice, soprattutto all’inizio, ma poi si impara a conoscere le persone con le loro abitudini e particolarità. È stato un momento di incontro profondo che mi ha permesso di andare al di la di pregiudizi e della malattia, per scoprire l’uomo o la donna che ho davanti.

Giada, Polis Nova

Mettersi in gioco, partecipazione, sfida e voglia di fare, sono tutti sinonimi di Servizio Civile. Passare dal semplice volontariato al Servizio Civile non è stato difficile, è stata solo una continuazione di quello che già facevo e che non smetterò mai di fare. Ho scelto di dedicare un anno della mia vita ai ragazzi disabili perché volevo conoscere più da vicino questa realtà, volevo conoscere le loro abitudini, la loro quotidianità. È stato un po’ come sfidare me stessa, una sfida che certamente non finirà a dicembre, ma resterà per sempre dentro di me.

Giulia, Fratres
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